Massaggio Tantra

Per comprendere meglio il senso profondo del Massaggio Tantrico, è evidente che dobbiamo, prima di tutto, avere un’idea di che cosa si intenda per Tantra. Iniziamo da quella che è la definizione più universalmente riconosciuta: la parola Tantra viene dal sanscrito e significa letteralmente “rete”, “trama”, e quindi “dottrina”, o anche “rituale”; come tale, è venuta a indicare, nella storiografia occidentale, un genere di insegnamenti spirituali e tradizioni esoteriche, originatisi nelle religioni indiane sin dall’antichità.

Esistono invero diverse tradizioni di Tantra molto differenziate tra loro nella forma e nel contenuto: induiste, buddhiste, giainiste e bönpo, ed in queste sue differenti versioni il Tantrismo si è diffuso in Tibet, Cina, Corea, Giappone e molte altre aree dell’Estremo Oriente. Quale che sia la tradizione a cui si desideri avvicinarsi, risulta evidente che occorre impegnarsi in un serio percorso di crescita personale, in cui alimentare la disposizione a guardarsi dentro con sincerità e onestà, comprendendo anche che fuori di noi non c’è nulla, se non specchi in cui vedere noi stessi. Vivere con costante attenzione la presenza del “Sé”, fine ultimo del Tantra, sarebbe un gran bel salto evolutivo per l’intera umanità!

E’ opinione diffusa che il Tantra in senso lato sia una cosa che insegni a fare sesso per 4-5 ore. E’ ora di sfatare definitivamente questo falso mito, forse ingenerato da una mancata comprensione dell’uso tantrico dell’energia sessuale, controllata per non essere dispersa, ma adoperata con consapevolezza e sublimata. Certamente questo può essere un uso delle tecniche tantriche, ma da qui a credere che lo scopo del Tantra sia solo quello di aumentare la durata di un rapporto sessuale, c’è una bella differenza!
Infatti l’obiettivo non è comunque finalizzato al sesso nella sua accezione comune, né al potenziamento delle prestazioni sessuali in termini di durata, bensì all’unione sacra di due Esseri. La differenza si misura, mi pare chiaro, in distanze siderali…
Occorre infatti grande attenzione nell’attribuire valore a determinati concetti o credibilità a chi li diffonde:
“…Non credere a quanto ti viene annunciato come verità dottrinale solo per la forza carismatica di chi lo fa; né devi credere per un fatto di religione, di cultura, di casta, o di razza; né per un’imposizione qualunque, sia pure manifestata in buona fede. Credi solo se quanto ti viene indicato trova corrispondenza nella tua anima e nel sano giudizio che alberga in te. Solo così sarai un uomo libero e capace di promulgare a tua volta la Verità agli altri”.
(Gotama Siddartha, il Buddha)

Di fatto, per sintetizzare, possiamo dire che, fermi restando i concetti di base, esistono alcune forme di pratiche Tantra che potremmo definire “Tantra delle origini”, ed altre infinite possibili espressioni di pratica che possono essere, per così dire, personali, e che scaturendo dall’esperienza diretta e pluriennale, possono proporre elaborazioni dei concetti e delle modalità di base. Il concetto generale che esprime il senso del Tantra, a mio avviso, può essere sintetizzato come segue: una costante attenzione ed espansione del Sé attraverso una più ampia percezione della fisicità. I cinque sensi sono potenti strumenti di pratica: odorare un fiore, osservare un tramonto, parlare, ascoltare, toccare, nella giusta ‘postura’ di corpo, mente e spirito possono già essere tantra.
Tutto dipende da come vengono utilizzate le sensazioni e le emozioni. Ecco perché le possibilità espressive sono praticamente infinite e senza limite alcuno. Il problema sorge, semmai, solo quando le finalità personali, dall’una o dall’altra parte, non sono allineate con gli scopi autentici della pratica.

Uno dei più grandi mali dell’umanità non è la perfezione dei mezzi ma la confusione dei fini”. (Albert Einstein)

Non si tratta  direttamente di una esperienza esclusivamente erotica, come molti purtroppo ritengono, ma di un mezzo che può coadiuvare il benessere psicofisico attraverso un’esperienza che è al tempo stesso di profondo rilassamento e di ascolto attento del proprio corpo, in fiducioso abbandono a ciò che può così emergere alla nostra consapevolezza e coscienza. Il Massaggio Tantrico, o Massaggio Tantra, rappresenta in verità un’esperienza sensoriale di ‘natura tantrica’, in cui tutto può essere ‘Tantra’. Le esperienze, infatti, diventano ‘tantriche’ quando si presta attenzione e si ascolta il Sé profondo: ciò può avvenire anche odorando un fiore, osservando un tramonto, cucinando, mangiando, facendo l’amore… Insomma, immergersi totalmente in una qualsiasi esperienza, con un intimo senso di partecipazione e consapevolezza dell’armonia di tutto ciò che accade, può di fatto già essere considerato un’esperienza tantrica.

Il Massaggio Tantrico può dunque essere primariamente vissuto come un’opportunità per “sentire” direttamente attraverso il corpo quell’intima connessione extracorporea, spirituale o cosmica che sia, cui il Tantra stesso rimanda.

Viene praticato con manualità molto intense e specifiche, ma a caratterizzarlo è soprattutto un atteggiamento interiore molto particolare, direttamente connesso al livello di evoluzione personale dell’operatore. Solo così può diventare una grande opportunità di meditazione ed espansione del Sé: un’esperienza di ascolto continuo.

L’operatore esperto di pratiche tantriche sarà in questo modo in grado di guidare la sessione, facendo sì che il/la ricevente possa sentirsi a suo agio ed abbandonarsi completamente e con fiducia all’esperienza, così da espandere liberamente le proprie sensazioni e percezioni ed “ascoltarsi”. Vi sono per questo alcune specifiche attenzioni da dedicare alla persona sia prima che durante e dopo il massaggio, in modo da facilitare preliminarmente la fiducia e quindi l’integrazione dell’esperienza.

La caratteristica principale del Massaggio Tantrico è la focalizzazione sulle stimolazioni tattili, che giocano sapientemente sugli aspetti psicosomatici del massaggio, operato alternando tecniche potenti, sfioramenti delicati, manualità sensuali e altre meditative, attivazione di punti marma e di energie sottili.

Naturalmente, nei tempi antichi, la pratica del massaggio all’interno delle scuole di Tantra si fondeva spesso con riti di purificazione e di fertilità. Ciò spiega come mai alcune sequenze antiche di massaggio di evidente “sapore” tantrico, come certe tecniche indiane del nord o il “massaggio delle Regine” Indonesiano, altrimenti noto con il nome: “Sea Malay” proprio dell’area malese, prevedessero manualità di purificazione ed attivazione energetica degli orifizi e delle aree genitali. Ovviamente non si trattava affatto di “giochi erotici”, ma di pratiche dal sapore sciamanico, con intenti propiziatori.

Proprio la forte connotazione energetica e sensuale del Massaggio Tantrico suggerisce – e secondo alcuni maestri impone – che esecutore e ricevente siano di sesso diverso, per valorizzare al massimo il potenziale elettrico maschile e quello magnetico femminile.

Il massaggio con il “tocco” tantrico:

Come precedentemente accennato, il Massaggio Tantrico è essenzialmente caratterizzato da un particolare tipo di contatto, denominato tocco tantrico. A caratterizzarlo, analogamente a quanto accade per tutta la pratica, non è tanto una specifica sequenza di manovre, quanto un particolare tipo di sensibilità nel contatto stesso. In sostanza, ciò che caratterizza il Massaggio Tantrico non è il “che cosa” si fa, ma il “come” lo si fa. Da qui l’importanza e la necessità di una preparazione adeguata degli operatori.

Il tocco tantrico vuole essere uno strumento che, insieme ad altri, aiuta nel grande processo di sviluppo della consapevolezza, che è il vero ed unico obiettivo del Tantra. Per questo, in accordo con tutto l’orientamento dell’esperienza tantrica, il massaggio è al tempo stesso sensuale e meditativo, pensato per risvegliare la coscienza del corpo, e nel contempo per andare oltre, a riconnettersi con gli strati profondi dell’inconscio, dove risiedono le tracce dei nostri condizionamenti più radicali.

Ciò che maggiormente conta nel maestro che esegue un massaggio tantrico, non è tanto una “tecnica” – che pure dev’essere presente – quanto una profonda sensibilità interiore, la capacità di connettersi alla radice stessa della vita, di svuotarsi della propria povera energia umana, per divenire strumento di ben più potenti energie vitali.

Per comprenderne meglio la specificità del tocco tantrico, possiamo quindi provare ad immaginare (per chi già lo conosce) un Esalem Touch integrato da un’armonica serie di varianti, aggiunte e accentuazioni di manualità, tali da rendere più intense e profonde le percezioni, oltre ad interessare punti specifici le cui risonanze sulla percezione della fisicità sono davvero notevoli. Delicate carezze e sfioramenti armoniosi e rassicuranti, manualità avvolgenti, movimenti circolari lenti e profondi, a volte espressi per lunghi tragitti dalla punta dei piedi fino alle spalle…
Grande cura viene dedicata delle estremità, coinvolgendo progressivamente piedi, mani, viso, la schiena… Il tutto eseguito in quel particolare stato di ascolto da parte dell’operatore/operatrice tale da rispondere alle richieste interiori dei riceventi.

Chi riceve il massaggio dovrà avere la sensazione che si stia massaggiando da sé!

Lo scopo fondamentale del Massaggio Tantrico è quello di attivare l’energia del Cuore: esso può essere raggiunto sia attraverso un approccio “coccola”, sia facendo ricorso al risveglio più diretto dell’energia sessuale, come accade nelle tecniche tantriche più note, che annoverano anche uno specifico lavoro sulla Kundalini. L’energia sessuale è infatti la più potente forma di energia che l’essere umano è in grado di percepire fisicamente, un potenziale energetico in grado di trasformare l’esistenza ed espandersi in tutte le sfere dell’Essere. È proprio a partire da questi presupposti che si può intendere come il Massaggio Tantrico non sia un’esperienza “sessuale”, ma un’esperienza di contatto e consapevolezza, primariamente, della propria energia sessuale, spesso da liberare, nutrire, riaccendere, prima di poterla sentire scorrere liberamente per tutto il corpo. A tal scopo, in molte antiche tradizioni orientali esistono anche specifici massaggi per i genitali (conosciuti con i termini di Lingam massage – per gli uomini – e Yoni massage – per le donne). Si tratta di complesse e articolate manualità, la cui esecuzione è lontana anni luce da un comune, per quanto raffinato, approccio di natura sessuale come noi occidentali possiamo intenderlo!

In generale il Massaggio Tantrico ha lo scopo di condurre a una potentissima esperienza sensoriale per fini meditativi, di benessere, crescita personale ed ascolto del Sé. Come tale, è primariamente un’esperienza di espansione ed elevazione spirituale, accessibile a tutti, sia come elemento di un percorso di crescita che come occasionale momento di benessere e piacevole relax.

Quando l’individuo si concede l’accesso totale a se stesso, al suo vero sentire, libero da schemi e condizionamenti sociali, ecco che si apre un varco verso dimensioni più profonde di Sé, così da prendere piena consapevolezza e coscienza di chi sia realmente nella sua totalità.

Il termine “Tantra”, come abbiamo visto, deriva dalla radice sanscrita “tan”, che, alla lettera, indica l’azione di stendere la tela sull’ordito e quindi, in senso lato, significa “espandere”, “dilatare”. E che cosa viene dilatato? Molto semplice: lo spirito, la coscienza incondizionata, il “sé”, ciò che la tradizione filosofica indo-vedica chiama “atman”, contrapponendolo all’ego psicofisico (l’ahamkara).
Per ottenere questa espansione del sé, basata sulla dilatazione della coscienza, il punto di partenza, secondo il Tantra, consiste nella ricalibratura della sensorialità.
Gli esseri umani, sempre più spesso, sono caratterizzati da una sensorialità grossolana, distratta, incapace di percepire le sfumature. È un problema, perché disporre solo di una sensorialità grossolana significa non riuscire a cogliere la bellezza sottile di tutto ciò che ci circonda, divenire incapaci di gioire profondamente per il tenue fascino di un fiore, il profumo di un muschio, il tocco di una mano… Per reagire, abbiamo sempre più bisogno di stimolazioni intense, pesanti, invasive: le troviamo nella droga, nel mondo delle immagini trash, nell’inferno acustico delle discoteche.

Per un essere umano che ha incrementato la finezza dei suoi sensi, invece, la vita tutta intorno è piena di bellezza e di fascino. Se Dio esiste, nulla è “normale”, ma tutto, proprio tutto, è “straordinario”! Purtroppo, però, i nostri sensi rozzi e ottusi ci rendono sempre più incapaci di “sentire” la vita. Per questo il primo passo della via tantrica consiste in una purificazione della sensorialità: purificarsi dall’inquinamento sensoriale che caratterizza la vita quotidiana, per sviluppare una sensorialità sottile, capace di cogliere le sfumature e, con esse, la ricchezza della vita.

Colori, profumi, sapori, contatti fisici, suoni, mantra e musica: raffinate esperienze in tutti questi ambiti conducono finalmente il sadhaka tantrico (il discepolo che percorre questa Via) a vivere con intensità il “qui ed ora”. Se percepisco la ricca bellezza della realtà che mi circonda e mi lascio catturare dalla pienezza di vita che ogni istante contiene, la mia mente sentirà sempre meno il bisogno di essere “altrove”, di fuggire nel passato o nel futuro, la mia consapevolezza inizierà a crescere e la coscienza a dilatarsi, i rimpianti e le paure a svanire, l’ansia del futuro a diminuire. Così, senza che il sadhaka se ne renda neppure conto, la dimensione della meditazione è iniziata.

Perché questa è la meditazione: totale presenza, apertura e dilatazione della coscienza che scopre l’eternità nell’istante presente.

É questo il senso in cui il Massaggio Tantrico può diventare di per se stesso un’esperienza di meditazione, sia per il discepolo sadhaka che per la persona comune, immersa nella propria quotidianità.
Ricevere un Massaggio Tantrico, e vivere così un’esperienza unica e benefica, dove intraprendere il cammino verso l’Essere liberi di essere Sé, è una grande opportunità aperta a tutti: non richiede né un noviziato né la dedizione ad una pratica, ma solo il desiderio di integrare nella vita normale e comune di tutti i giorni, l’intenzione di aprire porte e dimensioni percettive più ampie, dove trovare gli spazi per manifestare la propria libertà

Stefania Lombardo

© Tratto da “Il Massaggio Tantrico”, collana on the Truth